Adolf Hitler scrisse, nel 1924: “Una razza superiore e più potente scaccerà quelle più deboli”. Nessuno avrebbe mai immaginato che sarebbe divenuto di lì a pochi anni cancelliere e poi il Führer della Germania nazista. Nelle trincee della Prima Guerra Mondiale, artista fallito e solitario, avrebbe scoperto la sua personale missione per salvare la Germania.
Una volta rientrato dal fronte, Hitler rappresentava semplicemente un fanatico ai margini della turbolenta vita politica tedesca, ma nel 1929 la terribile crisi economica segnò un decisivo punto di svolta. Spaventati dal caos e dalla minaccia comunista, i tedeschi votarono in massa per Hitler, la giovane e fragile repubblica di Weimar era in pericolo e pochi erano coloro che avrebbero potuto difenderla.
Un’ombra nera e spietata si stava allargando sulla Germania, il nuovo Führer asseriva di volere la pace, ma si preparava alla guerra: l’Apocalisse.