In un'imprecisata e kafkiana colonia penale di nani scoppia una distruttiva rivolta che, in un crescendo continuo, porta alla violenza contro cose, animali e persino contro i più deboli degli internati. Forse il più estremo e allucinato dei film di Werner Herzog, una potente metafora della rivoluzione senza scopo e della follia, scrutata dal basso, dall'ottica rovesciata ma speculare di un mondo composto solo di lillipuziani.