Non ho vissuto nella menzogna. Ma in un'unica grande bugia.
Sette vittorie al Tour de France e la vittoria più difficile di tutte, quella sul cancro, hanno fatto del texano Lance Armstrong non solo uno dei più grandi atleti del mondo ma un simbolo delle capacità miracolose del fisico umano, che ha nutrito i sogni e le speranze di ammiratori di tutto il mondo. Ma Armstrong ha anche un altro primato, meno dignitoso ed altrettanto stupefacente: il primato della menzogna più lunga e più testarda. Dopo aver sostenuto, infatti, per anni e anni, la propria estraneità rispetto all'uso di sostanze illecite per incrementare il proprio potenziale, riuscendo a non farsi mai incastrare dai risultati delle prove nonostante l'accanimento di varie organizzazioni antidoping, il campione ha ammesso la sua colpevolezza nel 2013, scrivendo per se stesso un'uscita di scena clamorosa quanto la spettacolare ascesa che l'aveva preceduta.