The horror of being dead. The nightmare of still being alive.
Beatriz Vargas è una giovane psichiatra, bella e sensuale come Barbara Steele, che finisce impiegata presso una clinica per malattie mentali specializzata in ipnosi. La clinica, neanche a dirlo, è ubicata su un'impervia scogliera lontana da qualsiasi centro abitato. Sulla clinica piove incessantemente e le notti, immancabilmente, sono più lunghe dei giorni. Nella clinica medici e pazienti sembrano convivere la stessa condizione di alienati. Su tutti si distinguono l'onnipresente Ulloa, guardone allucinato a cui non sfuggono le grazie generose della dottoressa Vargas, e una bambina non bene identificata, solo nell'epilogo capiremo perché, a cui un trauma ha da tempo tolto voce e volontà di vivere. Una notte, una delle tante del film, la bambina in questione viene trovata con le vene tagliate dentro a una vasca, da quel momento realtà e allucinazioni si confondono nella mente della protagonista e dello spettatore che insieme scopriranno, che "niente è quello che sembra".