Mentre tre magazzini vanno a fuoco nella vecchia Central Park, un'investigatrice privata, Megan Lockhart, è sulle tracce della vera identità di Flash; dopo tre mesi di ricerche restringe il campo all'ultimo indiziato, Barry Allen. Di nascosto riesce ad introdursi a casa sua e a piazzare una telecamera, riuscendo a scoprirlo mentre si trasforma in Flash. L'investigatrice è stata assoldata dal corrotto procuratore distrettuale Joe Castillo, il quale fa il doppio gioco con Arthur Simmonson: questi a sua volta ha pagato un piromane professionista, Spenier, per bruciare edifici storici della città e poter così comprare il terreno a prezzi stracciati per costruirvi poi delle case da gioco, ora che sta per passare una legge che legalizza il gioco d'azzardo. Castillo, venuta a sapere la vera identità di Flash, lo minaccia e lo costringe a rovinare gli affari di Simmonson per poterlo poi a sua volta ricattare. Flash riesce a bloccare Spenier, impedendogli di distruggere la vecchia dogana. Megan Lockhart viene intanto scoperta e sta per essere uccisa, quando infine arriva Flash a salvarla e a bloccare Simmonson. Il procuratore nel frattempo riesce a scappare, minacciando Barry Allen di rivelare a tutti chi in realtà fosse, sicuro che questi non l'avrebbe ucciso; tuttavia non ha fatto i conti con la gente che egli stesso ha cercato di tradire. La sua macchina esplode non appena avvia il motore, ucciso dalla stessa gente che voleva ingannare. Megan promette a Barry di tenere nascosta la sua vera identità e tra i due si instaura anche una certa relazione non proprio professionale.