Durante un tentativo di attivazione dello Stargate, il settimo simbolo non si codifica, e si scopre che ciò è causato da un secondo Stargate attivato nello stesso istante in Russia. Evidentemente, i russi hanno trovato lo Stargate che era presente a bordo della nave di Thor quando si è inabissata nell’Oceano Pacifico.
La SG-1 si dirige così in Siberia, dove viene accolta dalla dottoressa Markov, che li porta al Comando Stargate Russo. Arrivati lì, scoprono che lo Stargate è attivo e riceve energia dal pianeta connesso ad esso, un pianeta completamente ricoperto d’acqua. Essi hanno il DHD della Terra, che era stato confiscato dai Tedeschi nella seconda guerra mondiale. Un sub porta un campione dell’acqua del pianeta, acqua che ha sorprendenti proprietà, genera calore di poco superiore alla temperatura della stanza.
Mentre Carter, Markov e Jackson vanno sul pianeta con un mini-sottomarino, O’Neill e Teal’c danno un’occhiata in giro per la base e trovano Maybourne congelato. Lo svegliano e si rifiutano di fargli attraversare lo Stargate, come lui vorrebbe; a quel punto, una sostanza gassosa esce dal suo corpo ed entra in quello di Teal’c. Negli stessi istanti, il sottomarino rimane bloccato nelle acque del pianeta alieno, che creano un solido muro, rivelando così di essere delle forme di vita. La vicenda si risolve, parafrasando O’Neill, con uno “scambio di ostaggi” quando Daniel tocca il “muro d’acqua” e Teal’c sta per attraversare lo Stargate: la forma di vita abbandona il corpo del Jaffa, e subito dopo gli alieni restituiscono i tre che erano sul pianeta.
(Fonte hypersg1.org)