Rapidamente, Pegasus viene privato dei restanti sensi e crolla al suolo privo di forze. Alla prima casa, Mur sente una voce chiedere il suo aiuto, si tratta di Virgo, il custode della sesta casa. Virgo prega Mur in tutta umiltà di riportarlo alla sesta casa insieme ad un altro uomo che è con lui. Mur accetta e Virgo ritorna alla sesta casa insieme a Phoenix. Indossata l'armatura e svegliato il nemico di un tempo, Virgo lo informa rapidamente sulla situazione e gli dice di correre in aiuto di Pegasus. Poi, bruciando il suo cosmo, fa risorgere l'armatura delle fenice. Alle domande del cavaliere, Virgo risponde ricordando gli ultimi attimi della loro battaglia, quando Phoenix si sacrificò in nome dell'amicizia, e spiega che in quell'occasione, per la prima volta nella sua vita, il dubbio lo sfiorò. Ringraziato Virgo, Phoenix esce dalla casa, proprio mentre Pegasus, pur stremato e pieno di ferite, si rialza e fronteggia Gemini. Espandendo il suo cosmo, Pegasus raggiunge il settimo senso e lancia il suo colpo alla velocità della luce gridando "Le forze oscure devono cedere il passo !" e travolgendo Gemini. Convinto della vittoria, Pegasus cerca di dirigersi alla statua di Atena, ma il sacerdote si rialza e colpisce l'avversario, frantumandogli l'elmo. Pegasus allora si lancia contro Arles e lo blocca alle spalle. "Dea Atena, io ti invoco. Gemini è oscuro, donami la forza, Atena ! Fulmine di Pegasus, diventa cometa !" grida l'eroe, e, avvolti in una spirale di luce, i due cavalieri volano nel cielo di Atene. Privo della vista, Pegasus può solo sperare che il dodicesimo fuoco sia ancora acceso, poi i due ricadono nella sala del trono. L'armatura di Pegasus è piena di crepe ed anche l'eroe è ormai esausto. Gemini è invece forte nel pieno del suo cosmo, doppio rispetto alla norma, e si prepara a colpire a morte Pegasus, quando l'elmo della sua armatura inizia a piangere. Arles però è convinto di fare la cosa giusta perché pensa che è meglio un dominatore, anche