Sirio e Dragone nero si lanciano l'uno verso l'altro, attaccando ed evitando i colpi dell'avversario, ma ben presto uno dei calci del cavaliere nero, causa una ferita superficiale all'eroe, che inizia a perdere sangue. Sirio inoltre è ancora indebolito per il sangue donato a Mur, e così subisce i colpi del nemico. Ben presto, numerosi flotti di sangue iniziano a scorrere sul corpo di Dragone che, sempre più debole, non può far nulla per contrastare il nemico. Per finirlo, Dragone nero decide di usare il suo colpo segreto e, levato l'indice verso il nemico, lancia una scarica di energia che scaglia Sirio verso la parete rocciosa e poi, per il contraccolpo, al suolo. Stupito dalla resistenza dell'armatura del Dragone, il guerriero nero rammenta che occorre sangue di sangue di cavaliere per riparare un'armatura, e, compreso il sacrificio fatto da Sirio, gli chiede cosa lo abbia spinto a scendere in campo in quelle condizioni. Dragone risponde che lo ha fatto per amicizia, ma Dragone nero, disprezzando quel sentimento, colpisce il nemico con tutte le sue forze, atterrandolo. Il cavaliere nero poi si avvicina alla catena di Andromeda ed inizia ad allargarne gli anelli per spezzarla. Vedendo gli amici in pericolo, Sirio decide di disobbedire per la prima volta della sua vita al maestro e di usare il Drago nascente. Il maestro gli aveva vietato di ricorrere a quel colpo qualora si fosse trovato in cattive condizioni, poiché per usarlo è necessaria un'energia che non sempre si possiede. Quando si usa il Drago nascente, il sangue scorre al contrario, ma se il corpo è debole, lo saranno anche i capillari ed i vasi sanguigni, che si spaccherebbero per la pressione, provocando un'emorragia mortale. Nonostante il pericolo, Dragone si rialza e chiama il nemico, poi, non riuscendo a reggere il peso dell'armatura, se ne priva e si appresta ad usare il Colpo segreto del Drago nascente, dichiarando di essere felice di morire per salvare un amico. I due cavalieri si scontrano a