Chloe e Matthieu decidono di mettere da parte le loro divergenze per aiutare un uomo che si è rivolto a loro per ritrovare la figlia, scomparsa da sei mesi. Per prima cosa si rivolgono alla sua migliore amica che, grazie a Chloe, le dà il nome di un ragazzo con cui l’amica si sentiva in internet da un po’. Tramite l’indirizzo IP, scoprono che in realtà, la ragazza era caduta nella rete di un maniaco, nonché padre di una compagna di classe, ma in realtà, era la ragazza, con le sue amiche, ad aver organizzato tutto per ridere alle spalle della scomparsa. Grazie ad un video girato dalle ragazze, risalgono ad un taxi appartenente ad un anziano deceduto, ma ora in possesso del figlio, pregiudicato per molestie sessuali. In un primo momento, sotto le domande di Matthieu, confessa di essere stato lui, ma in realtà è solo un “borderline”. Le indagini li portano a casa della sua insegnante d’arte, ma l’arrivo di quest’ultima crea sospetti sia a Matthieu che a Chloe. Essendo l’uomo un ex avvocato, è difficile riuscire a farlo confessare. Chloe, parlando col sospettato, capisce che la ragazza è nascosta nella casa dei due e, con Matthieu, si recano sul posto e trovano la stanza, ma la ragazza è sparita. Si rivolgono allora alla moglie, ma è decisa a non parlare, e la squadra, grazie ad un’intuizione di Chloe, scopre che si tratta della ragazza scomparsa quindici anni prima e da cui l’uomo, allora sospettato, ne uscì pulito. Quando stanno per perdere le speranze, Matthieu, guardando un libretto della donna, intuisce che potrebbe essere stata nascosta all'interno delle casse dirette in Italia contenenti i quadri della donna. Si recano sul posto e, dopo un po’, la trovano, ed è ancora viva. Matthieu riceve una telefonata da un amico che ha fatto ricerche su Chloe è gli dice che la sua identità è falsa e che non esiste un certificato di nascita, praticamente è un fantasma.