Ragnor e Mordred, catturati Artù e Merlino, s’incamminano per le desolate e fredde lande del nord, diretti alla fortezza di Ismere per consegnarli a Morgana. La strega, nel mentre, fa ripetuti incubi in cui ricorda degli ultimi suoi due anni, passati in prigionia insieme alla giovane dragonessa Aithusa. Questa pare essere stata addomesticata da Morgana e adesso si trova con lei ad Ismere. Visibilmente sofferente, Aithusa cerca conforto in Morgana, che le promette che presto troveranno il Diamair e con lui la chiave per la conoscenza della rovina di Artù, in modo così da poter compiere la loro vendetta su Camelot. Intanto, a Camelot, Sefa chiede a Gaius di intercedere per lei e di convincere la Regina a non giustiziarla. Gaius le fa ottenere un’udienza con Ginevra e la ragazza si scusa, dicendo che è stata costretta dal padre nelle sue azioni e che ne è pentita. La Regina però sembra non avere intenzione di cambiare le cose e afferma che la sentenza non può essere annullata. Gaius la supplica di ragionare, ma Ginevra lo prende da parte e gli rivela che non ha nessuna intenzione di uccidere quella povera ragazza. Afferma però che vanno mantenute le apparenze per indurre così Ruadan a fare un passo falso, in modo da attirarlo allo scoperto e poterlo catturare. Costretti a camminare tra i ghiacci del nord, Merlino e Artù sono sempre più esausti e sanno di dover trovare in fretta un modo per fuggire se non vogliono finire nelle grinfie di Morgana. Merlino inoltre è intimorito dalla presenza di Mordred, poiché sia dalle parole del Grande Drago, sia nella visione mostratagli dal druido vate, pare essere proprio lui il druido destinato ad uccidere Artù. Ad Ismere, Ruadan avverte Morgana che Sefa è stata condannata a morte. La strega gli dice che non c’è nulla che possano fare per salvarla e che il suo sacrificio sarà per una nobile causa. Ruadan però non ha intenzione di abbandonare la figlia e disobbedendo agli ordini, come previsto da Ginevra, si d