Una volta raggiunta Italica, Yōji e la sua squadra vengono a sapere che la città è sotto assedio da parte dei suoi stessi soldati, datisi al brigantaggio dopo la morte del feudatario avvenuta durante la battaglia di Ginza o sul colle Arnus. Piña, arrivata in città per prima, pur avendo assunto la guida dell'esiguo gruppo di combattenti rimasto a difesa delle mura, è consapevole del fatto che i tre giorni necessari affinché il resto del suo esercito arrivi a dar loro man forte, potrebbero essere troppi per sperare in un esito favorevole della battaglia. Quando poi le JSDF raggiungono la città, Piña sceglie di accoglierle benevolmente, spiegando a Yōji che l'attuale situazione in cui versa Italica è stata provocata, oltre che dalla morte del feudatario, anche dalla faida interna tra i suoi eredi, dei quali l'unica rimasta in vita è l'ultimogenita Myui, troppo giovane e inesperta per poter svolgere al meglio il suo ruolo di sovrana. La terza squadra di ricognizione offre allora il proprio aiuto, ma durante il successivo attacco notturno dei banditi, a causa della scarsa abilità strategica della principessa, la quale aveva volutamente assegnato Yōji e gli altri nel punto apparentemente più indifeso delle mura perché fungessero da esca, il nemico riesce ad aggirare il presidio delle JSDF e a penetrare in città.