La storia di Elsa Morante del 1974 animò il dibattito culturale in Italia: il racconto di una donna sola con il figlio piccolo che cerca di sopravvivere in una Roma martoriata dalla guerra che non si limita a fare una narrazione sofferente e vittimistica, ma è capace anche di essere poetica e di svelare l’essenza della vita. Nonostante il successo di pubblico, il romanzo ricevette anche eccellenti stroncature (Pasolini, Asor Rosa, Luperini, tra gli altri). A distanza di 50 anni, arriva su RaiPlay la riduzione seriale con la regia di Francesca Archibugi che prova a livellare i picchi di pathos con un occhio più descrittivo, quasi documentaristico. Il tentativo è quello di riportare al centro dell’attenzione una narrazione differente, in cui non ci sono eroi né lieti fine garantiti, ma un’umanità ed il suo spirito di sopravvivenza che prevale su tutto.
La maestra elementare Ida Ramundo, interpretata da Jasmine Trinca, diviene una vittima non solo degli eventi storici ma anche e soprattutto di quelli del nucleo familiare. Dopo essere rimasta vedova e aver dovuto crescere un figlio da sola, lasciandogli troppa libertà e diventandone quasi succube. Il figlio Nino frequenta amici fascisti pensando di fare del bene al Paese combattendo per la Patria e soprattutto per il Duce. Ida, mentre sta rientrando a casa, viene seguita da un soldato tedesco ubriaco che, con il pretesto di aiutarla con i sacchetti della spesa, entra in casa sua e la violenta. Scopre così di di essere rimasta incinta e in totale segretezza darà alla luce un bambino che si troverà a dover crescere tra le mille difficoltà che comporta il periodo.
Nel cast troviamo altri volti noti del panorama italiano: Valerio Mastandrea, Elio Germano, Lorenzo Zurzolo e Asia Argento. La Storia prova a proseguire quel discorso tutto interno ai vertici aziendali Rai avviato con L’amica geniale, una serie di spessore internazionale e co-prodotta con la HBO, che ha raggranellato consensi in tutto il mondo. Ma se in L’amica geniale era evidente una ricerca formale nuova e contemporanea, ne La storia non troviamo nulla di tutto questo. L’unico approccio possibile a un romanzo composto da oltre 600 pagine è quello descrittivo, che, beninteso, non rinuncia alla crudezza dei fatti narrati (e la scena dello stupro in prima serata su Rai1 è rappresentativa in tal senso), ma al contempo non va oltre al lavoro sul linguaggio su cui il libro della Morante operava.
Gli otto episodi de La storia sono disponibili su RaiPlay dall’8 gennaio!