Quando si naviga tra le library delle piattaforme di streaming potremmo essere sopraffatti da una quantità travolgente di titoli nella maggior parte dei casi ignoti. Nel scegliere cosa guardare potremmo però attuare delle strategie: una di queste è dare un’occhiata alle serie premiate ai Golden Globe!
Abbott Elementary ai Golden Globe 2023 ha conquistato tre premi di altissimo livello: miglior serie commedia o musical, miglior attrice a Quinta Brunson e miglior attore non protagonista a Tyler James Williams. Realizzata nello stile mockumentary, un po’ come The Office e Modern Family, ci immerge nella realtà di un gruppo di insegnanti elementari di Philadelphia che devono sopravvivere a studenti scalmanati, colleghi sopra le righe e soprattutto a infiniti tagli di budget. Ideata proprio dalla protagonista Quinta Brunson, la serie è composta da due stagioni con la terza in arrivo nel febbraio 2024. Un’ottima scusa per rimettersi in linea e recuperare queste due agili stagioni con episodi da 25 minuti!
The White Lotus è una serie antologica creata da Mick White, incentrata sulle vicissitudini personali e professionali del personale e degli ospiti di un resort durante il corso di una settimana. La prima stagione è ambientata alle Hawaii, mentre la seconda in Sicilia. Originariamente pensata come una miniserie in sei parti, dopo il caloroso plauso del pubblico per la prima stagione ha convinto i vertici della HBO a bissare con una seconda stagione ambientata in territorio italico e con protagonista la “nostra” Sabrina Impacciatore. Una serie corale, con un cast mozzafiato che riesce a coinvolgere il pubblico grazie all’intrigo thriller e che percuote gli agiati ospiti delle strutture luxury dei White Lotus. Agli ultimi Golden Globe, la serie ha conquistato il premio come Miglior miniserie (come detto, all’epoca si pensava a un’unica stagione) e Miglior attrice non protagonista alla mitica Jennifer Coolidge, che grazie al suo personaggio (che ritorna anche nella stagione ambientata in Sicilia) è riuscita a scrollarsi di dosso il ruolo della “mamma di Stifler” in American Pie.
Ideata da Bill Dubuque e Mark Williams e prodotta da Netflix per quattro stagioni, lanciate in streaming tra il 2017 e il 2022, Ozark ha dato pane per i loro denti a tutti gli orfani di Breaking Bad. In realtà, però, le similitudini tra la serie di Vince Gilligan e quella della coppia Dubuque-Williams si esauriscono presto. Sebbene le sinossi delle fasi iniziali delle due produzioni vedano spunti di partenza molto simili, ovvero due famiglie che si ritrovano (più o meno) loro malgrado a fare i conti con l’universo criminale, queste differiscono completamente nei toni, nella scrittura, nell’utilizzo del comparto tecnico, ma soprattutto nei messaggi di cui si fanno veicolo. La trama racconta della parabola criminale della famiglia Byrde, trapiantata dal cuore finanziario di Chicago alla rigogliosa zona lacustre degli Ozark, nello stato del Missouri, con un minaccioso cartello messicano alle calcagna. A spiccare, oltre alla scritture, gli interpreti capitanati dal protagonista Jason Bateman e dalle bravissime Laura Linney e Julia Garner, che per il ruolo di Ruth Langmore ha conquistato il premio come miglior attrice non protagonista ai Golden Globe.