Abbiamo sentito per la prima volta la promessa delle Pink Ladies da Michelle Pfeiffer in Grease 2, il sequel del musical cult Grease. Ora, incontriamo di nuovo una delle bande di ragazze più famose della storia del cinema in Grease: Rise of the Pink Ladies, la nuova serie musicale che potrete vedere su Paramount+. Quindi ora lo sapete: armatevi di un po’ (o di molta) lacca per capelli, prendete la giacca di pelle e preparatevi a vedere la vita in rosa.
La serie è ambientata nel 1954, quattro anni prima dell’originale Grease, prima che il rock’n’roll dominasse e che i T-Birds diventassero i re del liceo. Qui incontriamo Olivia (Cheyenne Isabel Wells), Cynthia (Ari Notartomaso), Nancy (Tricia Fukuhara) e Jane (Marisa Davila), quattro “emarginate” che, stanche dello status quo della Rydell High, decidono di dare una svolta e iniziare a divertirsi a modo loro, cambiando per sempre la storia del liceo. Ma, naturalmente, essere ribelli non è gratis e le nostre protagoniste dovranno fare i conti sia con la direzione della scuola che con gli altri studenti…
Ma non preoccupatevi, non è tutto un dramma! Come ogni serie musicale che si rispetti, Grease: Rise of the Pink Ladies presenta trenta nuove canzoni e balli originali eseguiti da un cast di attori e attrici professionisti che vi faranno venire voglia di continuare a ballare e cantare. La serie prequel si ispira e rende omaggio al film originale riproducendone l’estetica vibrante, colorata, gioiosa e altamente energetica, oltre a fare molteplici cenni ad esso nelle coreografie e nelle scenografie, che vi riempiranno di ricordi se siete fan del film del 1978.
Ma Grease: Rise of the Pink Ladies non si limita a seguire la scia del film originale solo in questo aspetto. Anche se, per certi aspetti, Grease non è invecchiato bene, il film metteva in discussione i ruoli di genere, la pressione familiare e il senso di appartenenza in modo umoristico (almeno in parte). Figlio del suo tempo, Grease: Rise of the Pink Ladies raccoglie il testimone e lo porta avanti, concentrandosi anche su questioni come il bullismo, lo slut-shaming, il razzismo o la comunità LGTBIQ+.
Come vi sembra la serie? Se non vi abbiamo ancora convinto, ecco una versione dell’iconica Grease Is The Word per stuzzicare il vostro appetito…